Pronto radiomarciapiede
Ciao sono Pino, come stai?
Ooooh, ciao Pino, I how are you?
Èh?
I how are you?
Nnnooo…, ariù non ce n’ho…, che sono?
Eeeeh, lo sapevo Pino, quello era inglese e tu, stando in un college inglese avresti dovuto capirmi. Scommetto che ti sei inventato tutto vero?
È proprio vero che sète indovini, però in Inghilterra in quell’istituto lì, il pc pic pisc… aspetta eh? nth, nth, nth, nth, micio micio micio ps, ps ps, ecco, Psichiatric Hospital ci sono stato davero, mi ci portiedero orellanno babbo e mamma.
Però non ti ci hanno lasciato e tu vivi beato e tranquillo a casa tua vero?
Si. No, sempre a casa no tante volte sono in un istituto pieno di suore che sembrano pinguoini tutte nere e bianche, ma colla faccia sempre rossa incazzata che ce l’hanno sempre con me.
Ho capito, ho capito. Allora è vero che i tuoi genitori li vedi raramente. Proprio ieri qua in redazione parlavamo di te, eravamo rimasti d’accordo di risentirci, però non ci hai lasciato il numero di telefono, quindi non sapevamo come contattarti, bravo che ci hai pensato tu. Perché hai chiamato, dimmi, ti serve qualcosa?
Si volevo sapere se lì dal vostro ospedale potete…
Cosa, cosa? Guarda che non siamo in un ospedale, siamo un’aradio e abbiamo anche un sito.
Cioè vi puzza la pelle?
Come ci puzza la pelle. Che vuoi dire?
Eh, sitate…
Noooo, guarda, non sito, come verbo sitare; sito come sostantivo, sito internet. Sai cos’è internet?
Eeeeh, dove sono ora siamo tutti internati
Seeh, buonanotte.
Ciao, Buonanotte.
No aspetta dove vai, dimmi cosa volevi.
Volevo sapere se li dal vostro osped…, no, dal puzz…, insomma di dove sète voi lì che cercate quello lì che un lo cerca nessuno se potete cercà anche le mi sorelle.
Ah, voui dire… si ho capito…. le tue sorelle? allora ciai anche delle sorelle?
E le stai cercando? Bene, bene, parlaci di loro, dicci.
Si ho due sorelle una furba e una gnocca, che stanno tutt’e ddue a Milano.
È perché una furba e una gnocca?
Lo dice sempre mamma alla mi sorella più piccina che deve lavorà in una fabbrica di vestiti, perché mamma ni dice sempre: sei una gnocca, guarda la tu sorella; ha un padrone solo che ni vole un bene dell’anima; prima n’ha ‘ómpro la macchina, po’ perché era troppo lontana dal lavoro ni ha preso in affitto un appartamento, poi ne lo ha comprato addirittura. Te invece stai là a tirà su e giù la sottana venti vorte ar giorno con venti padroni diversi e un guadagni una crusca. O era una semola?
Ah! Ho capito, la tu sorella lavora in una fabbrica di vestiti e il suo lavoro è quello di tirare su e giù le sottane. Mmmmh, bella famiglia! Voglio dire… cioè…lavoratri…, le tue sorelle si danno da fare insomma.
Si. Mamma invece sta tutto il giorno a guardare le telenovele e quando ni chiedetti perché la gente passa tutto il tempo a guarda le telenovele lé mi rispondiede che è perché i personaggi fanno una vita che somiglia tanto a quella della gente reale.… Ma, allora, perché i personaggi delle telenovele non passano tutto il tempo a guardà le telenovele? Boh. A me un mi garbino.
Certe volte hai degli sprazzi di genio che mi fai pensare. Ma dimmi ora sei a casa, non sei all’istituto delle suore.
Si sono tornato a casa perché è morto mio zio Gustavo.
Oh. Mi dispiace, come è morto, con..doglianze.
No è morto da solo senza doglianze. Era andato a fare un giro sul suo elicotterino, superleggero mi pare che lo chiamino, e mamma dice che probabilmente ni dava noia il ventilatore che ciaveva sulla la testa e lo deve avé spento, ma un lo só se è morto perché il ventilatore n’ha fatto venì i raffreddore? Boh?
Seeeh, la broncopolmonite., vien via dài Pino.
Dove si va?
Ascolta, torniamo a noi. Allora noi vediamo di fare un appello per cercare le tue sorelle, tu richiamaci, così ti teniamo al corrente.
Corrente, miga corrente d’aria che sennò mi viene la bronconite anche a me eh?
Nooo stai tranquillo, qua correnti d’aria non ce ne sono; ora ti dobbiamo salutare, ma richiamaci eh? Avevi detto che ci avresti letto qualche bella lettera della tua mamma, semmai chiami e ci leggi una di quelle. OK? Ciao.
Ciao.
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