le rigette di nonna Alige

Sotto la pòi legge, ma se stiacci vàla pòi anco sentì.
(è come pagina 777, ma per e ccei)




COSCE DI RANOCCHIO ALL'ODORE DI BOSCO

Bentornati da Carlo che vi saluta con amore

Dopo la ricetta delle cosce di ranocchio al profumo di mare mi sono arrivate decinaia di richieste perché vi dichi… vi dici… vi parli di come si cucina l’altra parte di questi anfibi mezzi pesce e mezzi… che ne so qual'è l’altra metà, ma è la parte saltatrice; comunque la cosa non ha importanza, l’importante è cucinare la parte grillosa o cangurosa che sia, all’odor di bosco come ho promesso a chi mi ha telefonato.

Per prima cosa si prende un cignale di 200 – 220 chili e mezzo e lo pulite bene bene bene bene bene bene.

Sapete come si fa no? Col soffione a gas ni bruciate tutte le setole (nonna ni e le levava una a una che poi ci faceva i pennelli; anche quelli da barba che lei ciaveva una barba ispida e dura che ni si sconsumava un pennello al mese).

Quando l’avete spennato poi dopo lo strigliate bene bene bene bene bene con un matone fino a farni diventare la pelle bianca.

Poi lo aprite, lo svotate di tutti i dentrami lo lavate e lo mettete a frollare per una settim… diec… bene, bene, bene bene. Nel quaderno di nonna non c’è scritto per quanto tempo, ma meglio qualche secondo di più che di meno.

Quando è ben frollato che la carne ni rimane tenera tenera, ci mettete, dentro la pancia, un tacchino di diciotto chili e trecentoventi grammi; anche quello bello pulito, spennato e sbuzzato.

Dentro la pancia del tacchino ci mettete un curignolo di un chilo e 244 grammi, sempre bello pulito mi raccomando; ce lo dovete mettere un pochino arrotolato, acciambellato come fanno i gatti che sennò non c'entra.

A proposito, se volete invece del curignolo potete anche mettere un gatto, ma allora ci dovete mettere più ginepro che la carne del gatto è più dolciastra di quella del curignolo e dopo vi lamentate che un è venuto gran ché.

Dentro la pancia del curignolo c’infilate le cosce dei ranocchi; ce ne vogliono circa 42 a persona; per la verità ce ne vorrebero di più, ma più di 160 – 170 nella pancia del curignolo non c’entrano; a meno che non troviate un curignolo di quattro chili, ma allora dovrete trovare anche un tacchino di 60 chili e un maiale di 700 che insomma… un si trova mica tutti i giorni un maiale così. E neanche il forno per cuocerlo poi.

A questo punto, a ritroso, drogate bene bene le coscette, con un trito salato di ramerino, salvia, aglio, bacche di ginepro e orbao (se un trovate l’orbao usate pure l’alloro che se anche cambia nome è uguale lo stesso) e cucite la pancia del curignolo con un filo di refe.

Drogate con la stessa roba l’esterno del curignolo e l’interno del tacchino e cucite sempre con un filo di refe la pancia del tacchino.

Drogate ancora l’esterno del tacchino e l’interno del cignale e ricucite anche il su’ buzzo col filo di refe.

Mi raccomando un usate il filo di cotone che ni dà un sapore di stoppa pogo bono.

Ora è tutto pronto, mettete nel forno a legna bello caldo e aspettate quattro ore buone buone. Se avete preso un porco da 700 chili ci vuole qualche secondino di più eh? Almeno otto ore.

Quando è cotto riaprite una alla volta tutte le pance, estraete le coscette e le servite in una terrina con salsa di funghi. Sentirete che robba; da leccassi i baffi.

Ciao alla prossima volta.


frittata d'ova di ranocchio

cosce di ranocchio al profumo di mare

cosce di ranocchio all'odore di bosco

occhi di ranocchi

vitello tonnato

bughi d'ossibughi

salamandre stufate

spiedini di lingua di canarino